Alberto, era assorto nei suoi pensieri, seduto sulla panchina del piccolo molo dipinto di azzurro.
Stava aspettando Luke, che continuava a dargli buca a tutti gli appuntamenti.
Quasi ne era arrabbiato perché, il suo migliore amico, da un po’ di mesi era distratto, non rimaneva
ad ascoltarlo per ore, come faceva di solito.
Anzi, ora sembrava un’altra persona.
Ma lui aveva proprio bisogno di incontrarlo, per raccontargli che l’altra sera, mentre
riaccompagnava a casa la sua ragazza aveva trovato un bigliettino sul tappettino della sua auto.
Il bigliettino era chiuso ed era caduto, dalla giacca della ragazza.
Cosa doveva fare non lo sapeva. Il suo essere così dubbioso non lo aiutava affatto!
Poteva leggerlo e poi rimetterlo nella giacca di Sabrine, facendo finta di nulla. Ma cosa poteva
esserci scritto? E se scopriva qualcosa di strano? Poteva decidere di restituirlo a Sabrine? E lei
avesse fraintese, se avesse pensato che era stato lui a prendere il bigliettino dalla giacca?
Alberto, aspettava sulla panchina del molo e l’aria fresca, le onde del mare, lo stridio dei gabbiani,
nulla riusciva a farlo decidere.
-Alby! Una voce arrivò dalla sua sinistra
-Eccoti finalmente! Esclamò Alberto destandosi dai pensieri.
-Finalmente?! Ma se ci vediamo tutti i giorni noi due! Rispose secco Luke.
-Tutti i giorni ci vedevamo, vorresti dire, e poi cos’hai? Replicò Alberto.
-Io? In che senso? Rispose imbarazzato l’amico.
Alberto scoppiò in una risata fragorosa, quasi a voler prendersi gioco dell’amico per fargli ripagare
tutte le buche che gli aveva dato.
-Come si chiama? Pamela? Claudia?Anzi no, quel nome straniero, russo…ah ecco! Natasha?
Disse divertito l’amico.
-Che ridi deficiente! Rispose Luke.
-Che c’è? Ti vergogni di me adesso? Mi hai sempre raccontato tutto. Rispose secco Alberto
-Questa volta no. Replicò l’amico di scatto
Alberto, fermò la sua risata e iniziò a guardarlo cupo.
-Piuttosto, tu, cosa volevi dirmi? Disse quasi stizzito Luke.
-Nulla, nulla di importante. Volevo vederti sono mesi che non ci vediamo. Replicò l’amico.
-E che sono impegnato e lo sai! Non ho molto tempo da dedicarti. Rispose Luke.
-Ah adesso le tue avventure amorose sono diventate più importanti di me? Della nostra
amicizia? Disse Alberto.
-No, mai. Ma sono impegnato e sai come sono i miei impegni! Però dai dimmi ciò che
volevi dirmi.
-Sai che c’è? Se sei impegnato, continua ad esserlo, sii quello che vuoi essere, vai corri, ma
non venire da me, quando la tua avventura finirà come sono finite tutte le altre! Disse
Alberto.
Alberto ora si era stancato del comportamento del suo amico, che già era tanto strano e lui era
sempre lì a toglierlo dai guai a rischiare per lui. Ma ora era diventato anche saccente, distratto aveva
forse iniziato a fare con lui, quello che faceva con le ragazze? Questo no, non glielo avrebbe mai
perdonato!
Si alzò di scatto e fece per andarsene, non avrebbe permesso a Luke di trattarlo così.
In realtà sapeva che Luke non era così e che il suo comportamento così effimero e sfuggente non
significava frivolezza, ne indifferenza.
Però la sua situazione, era così insostenibile e voleva dall’amico, aiuto e consiglio.
-Ehi ma dove vai! Luke lo afferrò per un braccio
-Vado via, sei troppo impegnato, non vorrai spendere del tempo inutilmente con me?
Replicò Alberto.
Strattonò il braccio e fuggì via in sella ad una vecchia bicicletta rossa.