Le emozioni che ci suscitano i posti dove andiamo e le persone che portiamo con noi si trasformano in frasi, per l’osservatore attento che tutto può nei confronti del viaggio. Viaggiamo per trasformare noi stessi. Per diventare un po’ di più di quello che siamo e forse un po’ meno di quello che ci viene richiesto. Il viaggiatore attento, non è mai sazio. Anzi, sa che di quel viaggio porterà con sé i ricordi e allora si affaccenda a crearne diversi.
Ho sempre pensato che i posti fossero le persone, quelle che ci stanno più a cuore, quelle che possono sentire ciò che noi siamo. Ho sempre pensato che le persone ci potessero condurre ad apprezzare meglio i posti. Ad Asiago, ho potuto sperimentare queste mie teorie ottenendone piena conferma. Questi posti ti si aprono agli occhi, con la stessa magia delle favole più vere. L’altopiano ti accoglie con la sua freschezza, con l’invito ad abbandonare tra i suoi prati verdi tutti i pensieri. Con tutto il nostro team noi, questo invito l’abbiamo accolto.
Arrivati in città, ospiti all’interno di una delle più belle strutture alberghiere, ciascuno di noi ha potuto apprezzare la storica ospitalità della ridente località. Abbiamo trascorso il pomeriggio, poi, in quota con Asiago guide. Infatti, assieme a sapienti guide ci siamo recati in quota, nelle rigogliose foreste di abeti, tra i massi e la nebbia e poi di nuovo giù a valle, per ascoltare il bramito del cervo.
Questi animali, infatti, in questo periodo dell’anno, emettono un suono particolare per dimostrare la loro forza e per difendere il proprio territorio avverso mire di altri. Nonostante la fatica nel muoverci, immaginate, l’emozione di essere lì nella nebbia, tra gli alberi maestosi, al limitare della sera la posso sentire ancora adesso, tanto era forte. Sembravamo esploratori di altri tempi, alla scoperta di un continente, irti sui massi, immobili, con le orecchie tese, spaventati dalla grandezza della nuova scoperta e grati per esserne stati parte.
I cervi, animali maestosi e gentili, con i loro bramiti, ci hanno riportato a tempi lontani, mai dimenticati. E poi, quando porti con te persone del cuore, come Alice, Yuri, Christian e la meravigliosa Marsia, giornalista e blogger. E mai potremmo dimenticare i sapori del posto. La nocciolata Rigoni, le loro confetture uniche nei colori e nel gusto genuino, i canederli del rifugio Larici da Alessio, dove abbiamo cenato la sera dell’experience alla ricerca dei cervi, così corposi e finemente speziati e non meno la cucina tradizionale dell’Hotel Croce Bianca.
Quante emozioni riuscireste a sopportare, così tutte insieme, senza che vi scoppi il cuore? Io molte, tutte insieme.